Il cotto nelle chiese
Un viaggio nella storia dell’architettura sacra

Maestri del Cotto Srl

Il cotto ha attraversato secoli di storia, conservando intatto il suo fascino e la sua versatilità. Nella costruzione delle chiese, questo materiale ha assunto ruoli diversi: da semplice elemento strutturale a superficie decorativa di straordinaria bellezza. Utilizzato per pavimenti, coperture, elementi architettonici e rivestimenti, il cotto ha saputo adattarsi ai linguaggi stilistici di ogni epoca, diventando parte integrante del patrimonio artistico e spirituale italiano ed europeo.

Santuario Moncalvo

I nostri lavori


Dall’antichità ai giorni nostri, un materiale semplice per luoghi straordinari


Le origini: il cotto nell’architettura paleocristiana


Con l’affermarsi del cristianesimo e la costruzione delle prime basiliche paleocristiane (IV-V secolo d.C.), il cotto viene ampiamente impiegato sia per la muratura sia per i pavimenti. Si tratta di laterizi semplici, spesso posati in modo irregolare, che contribuiscono a dare forma a edifici solidi e sobri.
I pavimenti in cotto, spesso alternati a inserti in pietra o mosaici, erano funzionali e duraturi, ideali per sostenere la grande affluenza dei fedeli e l’umidità degli ambienti non riscaldati. Il cotto rappresentava una scelta pratica ma anche simbolica, con il suo colore caldo che richiamava la terra, l’umiltà e il legame con il mondo terreno.

Il Romanico: solidità e geometria


Nel Medioevo, con l’avvento dello stile romanico (XI-XIII secolo), il cotto continua a essere utilizzato in ambito ecclesiastico, sia per le coperture (tegole e pianelle) che per i pavimenti delle navate e dei chiostri. In questo periodo, si affermano schemi decorativi più rigorosi e geometrici, con pavimentazioni in cotto disposte a spina di pesce o a losanga.
L’uso del cotto è spesso associato all’architettura monastica, dove sobrietà e funzionalità sono valori centrali. Ancora oggi, molti chiostri romanici conservano intatti i loro pavimenti in cotto originale, testimoni della resistenza di questo materiale nei secoli.

Il Gotico e il Rinascimento: il cotto diventa decorazione


Con l’arrivo dello stile gotico (XIII-XIV secolo), l’architettura delle chiese si fa più slanciata e luminosa. Il cotto, in questo contesto, si impreziosisce: non solo pavimenti, ma anche elementi decorativi come cornici, rosoni, lesene e volte vengono realizzati in terracotta modellata e, talvolta, smaltata.
Nel Rinascimento (XV-XVI secolo), epoca di grande fioritura artistica e architettonica, il cotto diventa protagonista nei pavimenti a disegno, con forme geometriche eleganti e combinazioni cromatiche raffinate, non solo nei luoghi di culto ma anche nelle eleganti ville rinascimentali il cotto diventa un elemento di prestigio.

Nelle chiese rinascimentali, si punta alla simmetria e all’armonia, e il cotto viene usato per valorizzare queste proporzioni, spesso abbinato al marmo o ad altri materiali nobili.

Il Barocco e il Settecento: il declino del cotto


Nel periodo barocco e nel Settecento, con l’affermarsi di uno stile architettonico più sontuoso e scenografico, il cotto viene parzialmente abbandonato a favore di materiali più appariscenti come il marmo, la pietra e le maioliche. Tuttavia, continua a essere utilizzato nelle chiese rurali o nei conventi, dove l’estetica resta più sobria e legata alla tradizione.

Chiesa di Casorzo

Il ritorno nel Novecento: tra restauro e recupero


Nel corso del Novecento, con la crescente attenzione verso il restauro dei beni culturali e architettonici, il cotto viene riscoperto per la sua autenticità e durabilità. Molti interventi di recupero di chiese antiche, soprattutto in Italia, hanno riportato alla luce pavimenti in cotto originari, restaurandoli con tecniche artigianali.
Parallelamente, il cotto torna protagonista anche nelle nuove costruzioni di chiese moderne ispirate alla semplicità e alla sobrietà delle origini cristiane.

Cotto e spiritualità: un materiale che parla al cuore


Il cotto, con le sue tonalità calde e le sue imperfezioni naturali, contribuisce a creare un’atmosfera raccolta e autentica. Non è solo un materiale da costruzione: è parte integrante dell’esperienza spirituale. Camminare su un pavimento in cotto, magari consunto dal passaggio dei secoli, è come compiere un piccolo pellegrinaggio nella storia della fede e dell’arte.

Dal paleocristiano al contemporaneo, il cotto ha accompagnato la costruzione delle chiese seguendo le evoluzioni stilistiche e spirituali della nostra civiltà. Ancora oggi, grazie al suo fascino senza tempo e alla sua durabilità, continua a rappresentare una scelta preziosa per chi desidera dare continuità alla tradizione e alla bellezza.

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